Cambiare gli altri: si può davvero?

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Credere di poter cambiare gli altri e sentirsi onnipotenti sono la stessa cosa.

Quanto più hai questa falsa credenza, tanto più nella vita ti confronterai con il senso di impotenza. E’ solo un modo che la vita ha di portarti in contatto con la realtà.

Spesso, quando si fa un cambiamento, si inizia un percorso o si scopre qualcosa di importante, lo si vorrebbe far conoscere al mondo intero.
Si vorrebbe che tutti gli altri sapessero, si accorgessero, e soprattutto…cambiassero anche loro!

E’ un atteggiamento che conosco bene e che mi ha fatto disperdere molta energia per anni.

Ho imparato che l’attaccamento al cambiamento degli altri genera solo sofferenza in sé, e non facilita un cambiamento negli altri.
Ho visto infatti persone cambiare in seguito a una frase. Una sola e unica frase.
Così come ho conosciuto persone, che da 30 anni e più, sono circondate da chi, in tutti i modi possibili le vuole cambiare “per il loro bene”, e…nulla, nessun cambiamento.

La realtà è che ognuno fa ciò che sente e crede, che tu lo voglia o meno. E questo vale “in bene e in male”.

Miché, che vuoi dire con questo?

Voglio dire che, ammesso che tu voglia aiutare gli altri a star meglio, e cioè promuovere un cambiamento positivo negli altri, questo sarà possibile a due condizioni:

  1. che gli altri sentano che quello che gli proponi sia davvero meglio per loro (responsabilità loro, come è giusto che sia);
  2. che vogliano davvero star meglio e cambiare.

Se anche una sola di queste due condizioni mancasse, non potresti fare nulla, anche se impiegassi tutte le energie da qui all’eternità. E “per fortuna” aggiungo io! Ti immagini se davvero la responsabilità del loro cambiamento, o mancanza di cambiamento, fosse davvero tua? Che ruolo e potere avrebbero loro nel mondo se perfino la loro capacità di cambiare ed evolvere dipendesse da te?? Credi davvero che il mondo intero non evolva senza il tuo buon cuore? Ci fai tutti così impotenti?
Ti accorgi dell’onnipotenza che c’è dietro questo modo di pensare e di credere?
Quando pensi che gli altri possano cambiare, crescere o evolversi dipendentemente da te, stai svilendo gli altri, non stai avendo fiducia nelle loro capacità, nel loro Essere, non gli riconosci un potere che riconosci invece solo a te. Parlo di potere nel senso proprio semplice della lingua italiana, verbo potere: io posso, tu puoi, egli può

Immagina se qualcuno ti dicesse:

il tuo cambiamento dipende da me. Se io non ti aiuto, tu non potrai mai evolvere o cambiare!

Che sensazioni ti susciterebbe una persona che ti dicesse così? Come ti farebbe sentire una frase del genere? Credi davvero che questo sia giusto e possibile?
Io personalmente no, non lo credo né giusto, né possibile, e l’ho anche sperimentato sulla mia pelle.

Stesso discorso vale sul “danneggiare” gli altri, e cioè, nel caso si trattasse di un “cambiamento in negativo” (se volessi approfondire un po’ di più questo aspetto, ti rimando a questi due post per ulteriori riflessioni ed esempi: “La donna più brutta del mondo e Micheal Jordan” e “Io insegno agli altri“).
Questo è possibile solo a due condizioni:

  1. che gli altri sentano che quello che gli proponi può essere buono per loro (responsabilità loro, come è giusto che sia);
  2. che gli altri abbiano bisogno di passare attraverso esperienze particolari per poter sviluppare così alcune capacità che al momento non hanno.

Non potrai infatti danneggiare chi non te lo permette. Gli altri infatti, possono impedirti di danneggiarli in molti modi diversi, come ad esempio, grazie al loro discernimento, alla loro capacità di percepire, vedere, o grazie alla loro forza, aggressività, o ancora grazie alla loro capacità di mettere dei confini, di rifiutare ciò che gli proponi o tenti di imporgli.

Ricorda:

quando c’è qualcuno che aiuta, c’è qualcun’altro che si lascia aiutare,
così come
quando c’è qualcuno che danneggia, c’è qualcun’altro che si lascia danneggiare.
E affinché tutto ciò accada, è necessario che le due parti si incontrino.

Vedere una sola delle due parti, significa vivere nell’illusione. Significa illudersi che una parte sia il tutto e di conseguenza, si vivranno due generi di sentimenti: di onnipotenza o vittimismo, a seconda di quale delle due parti si vede.
Se qualcuno vuole davvero cambiare, lo farà. Che tu lo voglia o meno. Che tu lo voglia aiutare o danneggiare.
L’altro potrebbe perfino fare a meno di te e dell TUO BISOGNO di aiutarlo o di convincerlo, così come potrebbe benissimo impedirti di danneggiarlo qualora non voglia essere danneggiato.
Si, hai letto bene “tuo bisogno”, perché se e quando ti ostini a voler cambiare gli altri, hai mai pensato che il bisognoso, potresti essere proprio tu?

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